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venerdì 12 marzo 2010

Tutta un'altra storia

Il capitolo che vi propongo l'ho scritto per una Round Robin.

La storia si intitola 'La Guardia Reale'.

Non vi posto la storia per intero perchè tutti i capitoli non mi appartengono.

Se vorrete leggerla vi dirò dove potete trovarla.

Vi lascio alla lettura del capitolo.


Capitolo 10 - La Guardia Reale


Ci eravamo accampati nel boschetto vicino il cunicolo scoperto da Bella qualche giorno prima e che ci avrebbe permesso di superare le mura di Volterra indisturbati, o almeno lo speravamo.

Tutti avevano passato la notte con i propri cari.

Jane e Lucas si raccontavano i loro 500 anni passati l’uno lontano dall’altra. Non smettevano di abbracciarsi e di sussurrarsi parole d’amore.
Provai una immensa gioia nel vederli di nuovo insieme.
I miei fratelli avrebbero pagato per il male che avevano fatto a quei due ragazzi, per il dolore inflitto a colui che consideravo mio figlio.
Gli avevano portato via l’amore della sua vita e l’avevano tradito come il peggiore dei loro nemici.

Alice si allenava a tenere il più a lungo possibile attivi i suoi nuovi poteri, Jasper amorevolmente l’aiutava e la consolava ogni qualvolta la concentrazione non era sufficiente.
Avevo fatto bene a scegliere lei.
Anche se era piccola e se sembrava indifesa aveva una forza d’animo impareggiabile.
Ricordo ancora i tentativi di attirare la sua attenzione, fu molto difficile farmi trovare da lei.
Eppure tenace riuscì a raggiungermi in Brasile.
Aveva imparato in fretta ciò che le avevo insegnato.
Mi ero affezionato a lei e il giorno che partì per Volterra sentii il mio cuore mancare qualche battito.
Avevo paura che le succedesse qualcosa.
Non mi sarei mai perdonato di perdere un’altra persona a me cara.
Con Lucas avevo fallito, ma con Alice sarebbe stato diverso.
Non avrei permesso a nessuno, tantomeno ai miei fratelli di torcerle un capello.
Tramite le incursioni mentali che ero solito avere con lei avevo imparato a conoscerla.
L’amore per la sua famiglia la intestardiva e le offriva valide motivazioni per rischiare la propria vita.
Amava incondizionatamente suo fratello e la sua compagna e per loro avrebbe davvero rischiato tutto.
Ma l’amore è un’arma a doppio taglio e se nessuno l’avesse protetta, quell’amore davvero poteva costarle la vita.

Voltai lo sguardo e vidi Emmett giocherellare con il dardum e Rosalie premurosa lo rimproverava come fosse un bambino. Era una strana coppia, si amavano come un uomo e una donna, ma in alcuni momenti si poteva davvero confondere l’amore di Rosalie per Emmett come quello di una madre verso il suo bambino.

Edward e Bella, invece, osservavano la loro piccola dormire tranquilla tra le calde braccia di Jake.
Rimasi sbalordito dall’amore che Edward e Bella provavano l’uno per l’altra.
I miei poteri mi consentivano di leggere i loro legami e mai, in tutti gli anni della mia esistenza, avevo visto un sentimento così grande unire due persone.
Le loro anime si assomigliavano e brillavano di una luce particolare solo se insieme.
Nessuno avrebbe potuto separarli, forse solo la morte, ma ero convinto che anche in quel caso il loro amore sarebbe sopravvissuto, in qualsiasi posto, che fosse il paradiso o l’inferno poco importava, loro si sarebbero sempre cercati e amati per sempre.

Io e Carlisle cercavamo di mettere a punto il piano che di lì a poco ci apprestavamo tutti a mettere in atto.
Mancavano solo Esme e il branco di Jake, e c’era un’alta probabilità che anche il clan di Denali si unisse a noi.

I pensieri di Carlisle richiamarono la mia attenzione, percepivo il suo disagio per l’imminente battaglia.
“Carlisle, so che per te è difficile accettare tutto questo ma è indispensabile.
Sono passati troppi anni e il loro potere si rafforza ogni giorno di più è arrivato il momento di mettere fine alla loro dinastia. Non permetterò che svolgano ancora il ruolo di ‘tutori’ della legge.
Hanno fatto del male ad ognuno di noi e non meritano nessuna pietà.
Hai visto tu stesso di cosa sono capaci, perfino da umani non avevano scrupoli.
Non meritano il perdono di nessuno.”
Dissi, mettendo una mia mano sulla sua spalla come per consolarlo.

“Lo so amico mio, posso capire il rancore che provi verso di loro.
Capisco il dolore che hai provato nel vedere tuo figlio privato della sua vita e del suo amore, ma se solo ci fosse un altro modo sarebbe tutto più semplice.”
“Mi rincresce Carlisle , ma l’unico modo per fermarli è ucciderli.”
Non volevo essere duro con quell’uomo.
Bastava guardarlo per capire che la sua bontà non aveva limiti.
Ma lui poteva capire solo in parte il mio odio verso quei vampiri.
Certo avevano distrutto la vita di Lucas,e quello bastava per la mia vendetta, ma avevano distrutto anche la mia di vita. Avevano distrutto anni di ricerca e di studio per un loro capriccio.
Avevano sete solo di potere e di ricchezza.
A loro non interessava aiutare gli altri.
La mia pozione non era altro che un mezzo per avere fama e successo.
Ancora maledico il giorno in cui mi allontanai dal laboratorio.
Se solo fossi arrivato in tempo ora sarebbero solo un cumulo di ossa consumati dal tempo nelle loro tombe.
E Lucas ora non sarebbe quello che è.
Avrebbe chiesto in moglie Jane e avrebbero avuto degli splendidi bambini.
Sarebbero stati felici.
Avrebbero pagato per questo, anche a costo della mia stessa vita.

Le prime luci dell’alba filtrarono tra le foglie e un tenue formicolio mi invase.
D’un tratto io e Alice ci guardammo.
Avevamo gli stessi poteri e questo facilitava la nostra intesa.
Avevamo entrambi percepito l’arrivo degli altri.
Esme sbucò dagli alberi assieme al clan di Denali e il branco dietro di loro era disposto come a proteggerli da qualsiasi pericolo.
Quando li vidi un leggero sorriso si dipinse sulle mie labbra, le possibilità di vincita erano nettamente a nostro favore.

Aspettai senza nessuna fretta che Esme salutasse Edward e Bella.
Lei più di tutti aveva sofferto la loro lontananza.
Una parte del suo cuore morto, morì ancora una volta quel giorno che i Volturi avevano vinto.
Mi schiarii la voce e feci cenno agli altri di prestare ascolto alle mie parole.
Nessuno doveva commettere errori, il piano doveva essere seguito alla lettera.

“Amici miei, è il momento di mettere in chiaro i punti più importanti del nostro piano.
Ho un compito per ognuno di voi e se vogliamo vincere non possiamo sbagliare.” Dissi al gruppo di persone che mi prestavano attenzione.

Annuirono tutti alle mie parole. Presi un respiro profondo.

“Jake, tu ed Esme, insieme al tuo branco avete il compito di proteggere Renesmee non appena avrà finito di nutrire sua madre. Non mi perdonerei mai che potesse succederle qualcosa, ha l’eternità davanti a lei e nel suo futuro vedo grandi cose per lei.” Dissi, ripensando al piccolo segreto che avevamo io e la dolce Nessie.
Percepii da parte di Jake una leggera delusione, sapevo che voleva prender parte allo scontro diretto, ma sapevo anche che era l’unico a cui potessi affidarla, lui avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per proteggere la piccola Nessie, anche a costo della propria vita.

Mi guardai attorno e rivolsi lo sguardo alle ex guardie di Aro.
“Demetri e Felix siete dei buoni combattenti e i vostri anni a capo delle spedizioni dei Volturi vi aiuteranno a guidare il clan di Denali e il resto dei licantropi ad eliminare tutta la guardia.
Sapete dove si nascondono e conoscete tutti i loro punti deboli.
Non appena sapremo tutti cosa fare, farò in modo che durante la battaglia ognuno di voi riesca a sentire i pensieri degli altri così da rendervi un unico combattente.” Annuirono fieri.
Volevano riscattarsi e bramavano vendetta per gli anni passati a rispondere a degli ordini che portavano solo odio e distruzione.

“Bella tu hai il compito più importante nonché il più difficile.
Lo sforzo a cui sarai sottoposta richiederà una quantità di energia e di controllo smisurati.
Combatterai con la mente mentre Rosalie e Carlisle ti staranno accanto per proteggerti da eventuali attacchi.
Anche se ci conosciamo poco mi fido di te e so che farai un buon lavoro.” Dissi alla dolce vampira.

“Ti ringrazio per la fiducia che riponi in me.
So benissimo che se dovessi fallire sarebbe la fine di tutto, ma stavolta non accadrà.
Non permetterò che loro mi portino ancora via ciò per cui ho lottato fin da umana.
Ho sbagliato una volta, ma ora come ora sono consapevole delle mie capacità e le userò come meglio potrò.”
Mi rispose gentile Bella ed intrecciò le sue mani a quelle di Edward che la guardava con apprensione.
Era preoccupato, se avesse potuto avrebbe svolto il compito di Bella e il suo nello stesso momento pur di non metterla in pericolo.

“Jane cara, tu e Lucas vi occuperete di Chelsea, Renata e Alec. Alec è il più difficile da combattere, sapete qual è il suo potere e come opera. Confido nelle vostre capacità. Agite come meglio credete.” Dissi.

“Maestro” mi interruppe Lucas, “so bene che il piano che hai ideato ci vede impegnati ognuno nel proprio ruolo, ma vorrei occuparmi io dei mie fratelli, in fondo sono creato per questo.” Disse timoroso di avermi offeso in qualche modo.
Sorrisi a quella sua preoccupazione.

“Lucas, figlio mio, non preoccuparti, i ruoli che vi sto affidando devono essere sì rispettati, ma quando sarà il momento tutti voi dovrete adempiere ad altri doveri.
Lo capirete durante la battaglia. Ognuno di voi saprà cosa fare.” Dissi sorridendogli.

Mi voltai verso Jane, i suoi pensieri erano tutti rivolti ad Alec.
Nonostante il male che gli aveva fatto durante il suo ruolo da guardiano, era restia all’ucciderlo, in fondo era sempre suo fratello.
Non le dissi nulla e lei consapevole del fatto che sapessi cosa pensavo, abbassò lo sguardo come imbarazzata e strinse a se più forte Lucas.

Mi guardai attorno soddisfatto.
Mi sentivo gli occhi di Emmett puntati addosso. Aveva un cipiglio sul viso. Ridacchiai e lui mi guardò confuso.
“Non mi sono dimenticato di te Emmett.” Risi ancora.
“Dimmi Milo, cosa devo fare.
Non mi piace stare con le mani in mano mentre tutti si divertiranno a combattere.”
Disse trasformando il broncio in eccitazione.
“Tu, Jasper ed Edward ci guarderete le spalle durante i nostri spostamenti e durante la battaglia.
Sarete i nostri occhi e le nostre orecchie. In più c’è da occuparsi anche delle mogli.
Non sono indifese come sembrano.”
Annuì contento e orgoglioso di aver ricevuto un ruolo attivo durante la battaglia.

“Edward il tuo potere ti da un vantaggio non indifferente.
Potrai prevedere le loro mosse e il sangue umano che circola nel tuo corpo ti donerà una forza superiore a quella che hai sempre creduto di avere.
Inoltre l’intesa che avete fra di voi vi aiuterà a non avere problemi.”

La piccola Alice si avvicinò a me e mi prese per mano.
“Milo, ho visto che sarò al tuo fianco durante la battaglia, ma non ne comprendo il motivo.” Disse lei gentile.
Il suo sguardo era fisso nel mio.
Si aspettava delle spiegazioni.
Lo vedevo nei suoi occhi, lo percepivo dalle sue emozioni lo leggevo nei suoi pensieri.

“Alice, mia piccola, dolce Alice, la tua visione non mente.
Anche il tuo ruolo è fondamentale come quello di Bella, ma non è ancora il momento di sapere.
Durante la battaglia ti dirò cosa fare.
Non preoccuparti di nulla adesso.” Le dissi gentile.

Ora tutti erano a conoscenza dei loro ruoli.
Una strana sensazione si impadronì di me.
Ero in fermento per la battaglia e quella sensazione la riconoscevo bene.
Fu un altro tipo di sensazione che mi prese alla sprovvista.
Un secondo dopo la visione che mi si parò davanti mi confuse ancor di più.
Qualcosa mi sfuggiva e non riuscivo a capire cosa.
Mi ripresi subito dall’intontimento in cui ero caduto e cercai di sorridere e far finta di nulla.

“Amici cari, vi ringrazio per l’attenzione prestatami.
Devo solo chiedervi ancora un attimo del vostro tempo.” Quando fui sicuro che tutti mi ascoltavano continuai.
“Attaccheremo all’alba di domani. Ci vedremo qui esattamente alle 3 del mattino.
Ora siete liberi di passare la giornata come meglio credete.” Conclusi e congedai con un cenno del capo i miei nuovi amici.

Mi meravigliai quando percepii le loro emozioni.
Nessuno di loro aveva paura di perdere.
Erano tutti ottimisti sull’esito della battaglia.
L’unica cosa che li preoccupava era il non poter proteggere ognuno i propri compagni.
Non era una caso che li avessi divisi. Durante la battaglia nessuno avrebbe potuto controllare gli altri.
Avrebbero tutti avuto un altro motivo ancora per combattere senza remore.

Uscii dal nostro rifugio e mi accorsi con piacere che i licantropi e i vampiri cercavano di predisporre il loro piano per potersi proteggere a vicenda e per avere maggiori possibilità di vincita contro l’esercito nemico.
I Denali conversavano con Carlisle ed Esme.
Tanya e Kate pensavano a Irina.
Era lei il motivo per cui erano lì a combattere.
Volevano vendetta per la morte della sorella.
Una morte inutile, come d’altronde tutte quelle commissionate da Aro.

Edward e Bella giocavano con la loro bambina.
Erano davvero belli insieme.
Una famiglia perfetta.
La piccola si accorse che li stavo osservando. Si liberò dalle braccia di suo padre e mi corse incontro.
Mi abbracciò di slancio e mi strinse a se per qualche minuto.
“Grazie Milo. Mi hai fatto il regalo più grande che potessi desiderare.
Mi hai ridato i miei adorati genitori.”

Le sorrisi.
Era davvero stupefacente l’effetto che quella bambina aveva sulle persone che entravano in contatto con lei.
Mi toccò il volto e rimasi colpito dall’intelligenza che quella bambina dimostrava di avere.
“Sona stata brava hai visto? Non ho detto nulla alla mamma e al papà di tutto quello che mi hai raccontato.” Mi disse.
Quello che pensò lo sentii solo io.
La piccola e tenera Nessie si era premurata di schermare le nostre menti per far si che il nostro piccolo segreto rimanesse ancora solo nostro.

Le baciai i riccioli e la misi a terra.
“Piccola ora tocca a te. Devi aiutare la tua mamma a diventare più forte. Adesso è lei che ha bisogno di te.”
Le dissi teneramente e la incitai a tornare dai suoi genitori.
Leggera saltellò nelle braccia della sua mamma.
Feci un cenno ad Edward e lui mi rispose consapevole di quello che stava per succedere adesso.

La profezia stava per avverarsi e finalmente la mia vendetta sarebbe iniziata.

Mentre mi beavo di quella consapevolezza ebbi una visione.
Mi vidi in una delle stanze del palazzo dei Volturi eravamo tutti lì.

“È un piacere rivederti Maestro!” disse Aro prendendo in giro. “Credimi Aro, il piacere è tutto mio!” e un leggero sorriso si formò sulle mie labbra.

La visione sparì e lo stesso sorrisi si dipinse sul mio volto.
La resa dei conti finalmente era vicina.

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